La forza dei giovani al servizio del territorio
Siamo a Moasca, nei pressi di Nizza Monferrato e nel cuore di una delle aree italiane più vocate alla vinificazione. A dirigere il tutto ci pensa Luca Amerio, nipote di Giovanni, colui che aveva iniziato la tradizione negli anni ’60. Come spesso accade, l’attività partì in sordina, ma ci misero poco a farsi un nome anche nei territori limitrofi. Fu così che nonno Giovanni si attrezzò con un camion per consegnare direttamente porta a porta i suoi prodotti.
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Il grande successo portò anche ad un conseguente aumento della superficie vitata, e quindi anche alla ricerca di nuovo personale. Fu così che il padre e lo zio di Luca entrarono in attività, subito dopo aver terminato gli studi. Fu una saggia scelta perché, poco tempo dopo, il nonno lasciò a loro le redini dell’azienda. Quella che era un’attività a tutto tondo, come spesso accadeva in passato, venne scremata dall’allevamento del bestiame e da alcune coltivazioni, con lo scopo di concentrarsi sul vino.
” A dirigere il tutto ci pensa Luca Amerio, nipote di Giovanni, colui che aveva iniziato la tradizione negli anni ’60.”
In tutte queste attività, Luca non è mai stato in disparte a guidare, ma è sempre stato parte attiva della famiglia. Uno dei ricordi più vividi ancora impressi nella sua mente è quello della guida del trattore, quando ancora era un bambino. Complice la scelta della scuola enologica di Alba, Luca è entrato a tutti gli effetti alla guida della Tenuta il Nespolo. Un nome che richiama l’omonimo albero che cresce all’ingresso dell’azienda. Identità che è cambiata e maturata nel corso del tempo, passando da protagonista della vendita di vino sfuso, a cantina in continua evoluzione.
12 ettari coltivati a viti autoctone e locali come la Barbera, il Dolcetto, la Favorita, lo Chardonnay e il Moscato. Una cantina autentica che presenta ancora i vecchi tini in cemento e le barrique per gli affinamenti a cui viene sottoposto, ad esempio, il Nizza. La novità sta nel Sangiovese, un vitigno che non si trova in questa zona, ma che tempo indietro venne piantato dal nonno Giovanni. Queste uve oggi vanno a comporre un progetto chiamato Vino da Sete, formato assemblando uve tradizionali, ad altre meno tipiche.
“12 ettari coltivati a viti autoctone e locali come la Barbera, il Dolcetto, la Favorita, lo Chardonnay e il Moscato.“
La Tenuta il Nespolo, grazie all’azione di Luca Amerio, fa parte dell’associazione Aroma di un territorio. Un’idea nata con lo scopo di valorizzare le uve Moscato, vinificandole nella versione secca.si tratta di un percorso di valorizzazione, che ha come risultato il vino Escamotage. Poche bottiglie all’anno per un vino unico, raccontato anche in un libro Moscato: pane, burro e acciughe. La Tenuta il Nespolo fa di ogni valorizzazione la sua forza e il risultato si vede nei suoi prodotti.
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