La primavera a tavola con gli Agretti
Durante il mese di marzo è impossibile non trovarli fra i banchi del mercato, sono una presenza fissa e che in molti attendono impazientemente. Si chiamano agretti, ma sono conosciuti con molti nomi, talvolta curiosi, come Barba di Frate, bacicci o lischi. Capita che vengano confusi con l’erba cipollina per la loro forma allungata, ma il loro sapore non lascia spazio a dubbi.
“Durante il mese di marzo, non puoi evitarli quando scorri le bancarelle del mercato: gli agretti sono una presenza stagionale fissa che molte persone aspettano con ansia.”
Gli agretti sono i germogli della Salsola Soda, una pianta che cresce spontaneamente sulle coste del mediterraneo, e che in Italia trova il suo sviluppo anche in coltivazioni estese nel Lazio e nella Romagna. Se oggi viene utilizzata per ricette colorate e salutari, questa pianta in passato ha avuto utilizzi non alimentari. Dalla sua combustione è possibile ricavare la soda, impiegata per la realizzazione del vetro, ma anche di saponi. È facile intuire che il nome derivi dal loro sapore acidulo. Per quanto riguarda il momento perfetto per coglierli, lo si capisce in base al colore che assumono: dal rosso delle radici, si passa ad un bianco che culmina in un verde brillante.
Questa verdura è ricca di acqua, pertanto stimola la diuresi. Altra cosa di cui sono in possesso gli agretti, sono le vitamine, in particolare la A e la B che, unite alle dosi di potassio, calcio, ferro e fibre, contribuiscono a creare un alimento perfetto a favorire l’attività intestinale. Per preservarne sapore e proprietà, si tende a consumarli cotti al vapore. Hanno un apporto calorico molto basso, per questo sono idonei a diete ipocaloriche. Conservati in frigorifero si deteriorano facilmente, quindi ecco una ricetta facile, veloce e gustosa, per degustarli al meglio.
Si tratta di un primo piatto tipicamente italiano, il risotto, dove il colore dello zafferano, si abbina al gusto deciso degli agretti. Già di base sono due ingredienti le cui proprietà sono molto utili al nostro benessere, in aggiunta, hanno un sapore che si combina molto bene. La fase più complicata di tutta la ricetta è la pulizia degli agretti: la rimozione completa della terra richiede molta attenzione.
“Per quanto riguarda il momento perfetto per raccoglierli, è sempre meglio giudicare dal colore che assumono: le radici dovrebbero essere arrossate, diventare gradualmente bianche e culminare in un verde brillante.”
Per preparare questo risotto per quattro persone, serviranno 300 gr di riso che andranno tostati in una casseruola con burro e cipolla. Dopo aver sfumato con 100 ml di vino bianco secco, sarà possibile cuocere il riso con del brodo vegetale caldo, aggiungendolo ogni volta che asciuga fino al termine della cottura. In un bicchiere di questo brodo caldo, avrete disciolto una bustina di zafferano, che andrà anch’essa aggiunta al riso. Quando il piatto sarà quasi pronto, è possibile aggiungere gli agretti leggermente sbollentati. A fuoco spento mantecare con 20 gr di burro e 30 gr di parmigiano per un minuto. Ecco pronto un piatto sano e gustoso.
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Patrizia, born in 1992, graduated in Architecture at the Politecnico of Milano. I’ve always loved this world of stories, stories and construction techniques, but what really didn’t convince me was the idea of spending my life between subway trips, fixed schedules, patterns and habit. It was exactly in front of the possibility of having a permanent contract that I decided to leave for America. To do what, you may be wondering? To realize the first of my many dreams: being a cook. And here I am, writing stories of my travels, of the people I met during my transoceanic trips and handing down the recipes of the dishes I taste around the world.